Ti è arrivato un decreto ingiuntivo, un atto di precetto, un pignoramento e non sai cosa fare?
Prima di lasciarti prendere dal panico, leggi questi consigli.
La prima cosa è rivolgersi tempestivamente al tuo legale di fiducia, in questi casi il tempo è fondamentale, in modo da scegliere congiuntamente la strategia migliore per affrontare la questione specifica ed impedire conseguenze particolarmente gravose.
Non hai un legale di fiducia? Contattaci e saremo pronti ad aiutarti.
Ma analizziamo singolarmente le diverse ipotesi prospettate.
Cosa fare se ti viene notificato un decreto ingiuntivo.
Il decreto ingiuntivo è lo strumento che il creditore procedente utilizza per munirsi (qualora non ne abbia già uno) in tempi rapidi di un titolo sulla base del quale potere intraprendere successivamente un’esecuzione forzata, ex art. 474 c.p.c.
Il procedimento monitorio si articola di due fasi, una necessaria ed una eventuale, la cui instaurazione dipende proprio da te che hai ricevuto l’ingiunzione. Munitosi del decreto ingiuntivo, che può essere immediatamente esecutivo o meno ai sensi dell’art. 642 c.p.c., il creditore provvede a notificarlo al debitore entro 60 giorni dalla sua emissione.
Ricevuto il decreto l’ingiunto (debitore) ha 40 giorni per attivare la seconda fase del procedimento attraverso la proposizione di un atto di citazione in opposizione a decreto ingiuntivo e così aprendo la cognizione piena sul diritto fatto valere dal creditore.
Proporre opposizione nei termini è essenziale, perché spirato il termine, salvo le rarissime ipotesi rientranti nell’art. 650 c.p.c. di opposizione tardiva, il decreto ingiuntivo diventa irrevocabile ossia cosa giudicata, al pari di una sentenza non impugnata.
Più semplicemente, se il decreto ingiuntivo non viene opposto la pretesa vantata dal creditore non potrà più essere contestata nel merito, il quale, sulla scorta del decreto, potrà avviare l’esecuzione forzata.
Pertanto, se ti è stato notificato un decreto ingiuntivo rivolgiti immediatamente ad un professionista. Come ti ho detto, in questo il caso il tempo è fondamentale per far valere le tue ragioni.
Cosa fare se ti viene notificato un atto di precetto
Parzialmente diverso se ti è stato notificato un atto di precetto dato che in tale ipotesi il creditore è già munito di un titolo esecutivo. L’atto di precetto infatti rappresenta la fase prodromica all’instaurazione del procedimento esecutivo.
Con tale atto il creditore concede al debitore un ultimo termine entro il quale adempiere spontaneamente, avvertendolo che, in difetto, instaurerà una procedura di esecuzione forzata per ottenere la soddisfazione di quanto dovutogli. Dunque risulta fondamentale opporsi al precetto formulando apposita istanza di sospensione dell’esecuzione del titolo e del precetto.
Così facendo si incardinerà un procedimento diretto a discutere il merito della pretesa creditoria, qualora, il titolo portato sia ad esempio un contratto di mutuo, che è titolo esecutivo stragiudiziale.
Diversa l’ipotesi in cui il titolo esecutivo sia di natura giudiziale quale ad esempio i decreti ingiuntivi (motivo per cui vanno opposti) oppure le sentenze. Se il titolo notificato è costituito da una sentenza la situazione è più complessa perché non sarà possibile entrare nel merito della vicenda dato che vi è già una decisione provvisoriamente esecutiva.
n ogni caso vi sono degli specifici istituti del codice che permettono di ottenere la sospensione dell’esecuzione del provvedimento come l’art. 283 c.p.c., per la sospensione della sentenza di primo grado, e 373 c.p.c. per le sentenze emesse in grado di appello.
Anche in questo caso ciò che devi fare è rivolgerti al tuo legale di fiducia in modo da instaurare una opposizione tempestiva.
Cosa fare se ti viene notificato un pignoramento
Il pignoramento, ai sensi dell’art. 492 c.p.c., rappresenta il primo atto dell’esecuzione forzata per espropriazione, ovvero quella diretta alla vendita del compendio immobiliare dato in ipoteca o di proprietà del fideiussore che abbia prestato garanzia rispetto ad un debito non soddisfatto dal debitore principale.
Anche in tali ipotesi il tempo è fondamentale perché è possibile spiegare opposizione fino all’udienza ex art. 569 c.p.c., ovvero quella che dispone la vendita. Si tratta di un termine perentorio a pena di decadenza.
Appena ricevuto l’atto di pignoramento rivolgiti ad un professionista in modo che questo abbia la possibilità di instaurare una proficua opposizione tesa ad ottenere la sospensione dell’esecuzione con conseguente istaurazione del giudizio di merito per discutere della pretesa creditoria.
Come avrai capito in tali situazioni il tempo è fondamentale, così come rivolgersi a dei professionisti preparati che, grazie anche ai consulenti a cui si affidano, possano approntare la difesa migliore per le tue necessità.